Latto
di nascita dei Mercati Generali è il
1910, quando, dopo che è definitivamente
messo da parte il progetto di realizzare
i mercati sui due fronti di viale del Re
(attuale viale Trastevere), viene
presentato il nuovo Progetto per la
costruzione dei Mercati generali e delle
derrate alimentari fuori Porta S.
Paolo. I nuovi mercati sono prossimi allo
scalo fluviale, ai già progettati
Magazzini generali e alla erigenda
ferrovia Roma-Ostia, con possibilità di
un binario interno di raccordo.
Il
progetto, elaborato dallUfficio
tecnico comunale diretto dalling.
Emilio Saffi, prevede due zone: una
destinata al mercato della frutta e
ortaggi e laltra al mercato del
pesce, carni e uova. I due settori sono
divisi al centro da unampia zona
destinata al raccordo ferroviario.
Il 1910 è un anno decisivo per lo
sviluppo industriale della zona, che
viene incoraggiato dallampliamento
di un primo tratto della via Ostiense e
dallinsediamento delle prime
officine municipali volute dalla giunta Nathan per
combattere la concorrenza
privata. Se terminati nel tempo
inizialmente previsto, i Mercati
avrebbero perciò costituito il fiore
allocchiello degli obiettivi del
sindaco Nathan circa il controllo
municipale nella capitale.
Il mercato
degli erbaggi e frutta prevede un
fabbricato dingresso prospiciente
la via Ostiense (per la direzione, le
abitazioni dei dirigenti e custodi,
lufficio daziario e delle guardie
municipali, lufficio sanitario,
postale e telefonico). Lungo il perimetro
del mercato sono previste una serie di
magazzini, tettoie in cemento armato e
vasti piazzali. Lungo le due ali esterne,
nelle vie laterali al mercato, vengono
progettati i locali per scuderie e
rimesse.
Il mercato
del pesce, abbacchi, polli, uova affaccia
sulla progettata stazione del Mercato
lungo la linea Roma-Ostia, con un
edificio dingresso dove vengono
ugualmente collocati gli uffici per la
direzione. Al centro dello spazio
destinato a questo settore è previsto il
grande padiglione per la vendita del
pesce (mq. 3.250) e, ai lati, sei
padiglioni (tre per parte) per la vendita
di abbacchi, polli, uova. Il piano
seminterrato viene destinato alle celle
frigorifere.
Tutti i
padiglioni vengono progettati
sopraelevati rispetto al piano di
calpestio esterno, per maggiore comodità
di carico e di scarico delle merci (E.
Saffi, Il nuovo mercato generale di
Roma in Annali della Società degli
ingegneri e degli architetti italiani,
XXIX, n.12, 16/6/1914). Nel 1912 la
commissione dellIspettorato
edilizio concede lautorizzazione;
in seguito, vengono espropriati i
terreni, inizialmente quelli appartenenti
ai Fajella (proprietari dellattigua
vetreria Fajella) e quindi i terreni
appartenenti ai Torlonia, per i quali
occorre una lunga sequela di
contrattazioni.
Gli eventi
bellici arrestano lesecuzione del
progetto e solo nel febbraio 1922 il
Consorzio edile italiano
consegna i fabbricati. Tuttavia
lattività del mercato è soltanto
parziale in quanto, da un documento del
giugno 1922 (Conservatoria, Comune di
Roma), si viene a conoscenza che della
superficie complessiva di 100.000 mq.
soltanto 14.000 risultano essere coperti,
mentre la superficie scoperta è di ben
85.000 mq. Nel febbraio 1922 in pratica
si inaugurano: per i mercati delle erbe i
fabbricati con ingresso sulla via
Ostiense, ai numeri civici 109, 111, 113,
i magazzini con le antistanti tettoie e i
chioschi adibiti a bar, tabaccheria,
telefono; per il mercato del pesce tre
fabbricati interni dei quali, nella stima
dei fabbricati (febbraio 1922), risultano
esserci solamente le fondazioni e le mura
di elevazione fino al piano di copertura
dei sotterranei.
Nel 1924
viene quindi realizzato un secondo lotto
di lavori che come si evince dai
nuovi progetti esecutivi (ASC, Fondo
contratti, 1924, parte IV, vol.I)
comprende il padiglione del pesce
totalmente rinnovato nella sua struttura
e configurazione spaziale e i padiglioni
per la vendita di abbacchi e pollame.
Mentre il progetto del 1910 prevedeva un
ampio uso del ferro, nella seconda fase
di costruzione, si hanno modifiche di
ordine architettonico e strutturale:
viene sostituito al ferro luso di
muratura e di cemento armato, e le
coperture a volta sono sostituite da
coperture con architravi. Si ampliano gli
elementi funzionali e si riducono gli
elementi decorativi, i fregi, le volute,
gli stucchi liberty; le cancellate ed il
fornice dellingresso principale
perdono il loro aspetto monumentale. Le
aree vuote vengono man mano occupate da
altri padiglioni e gli edifici
perimetrali vengono in parte
sopraelevati, privando, con interventi
differenziati nel tempo (anni
30-40 e fino agli anni
60), lassetto dei Mercati
della loro originaria identità
funzionale e morfologica.
Enrica
Torelli Landini
dalla
pubblicazione Le Fabbriche della
conoscenza - Roma Tre nel territorio e
nella riqualificazione dellarea
Ostiense"
RETTORATO di ROMA TRE, 23-30 gennaio
2001 (http://www.uniroma3.it)
12/08/2010
- A testimonianza di quel che resta dei
Mercati Generali di via Ostiense a Roma
Oggi
l'area degli ex mercati generali di via
Ostiense giace nel più totale abbandono.
Sono iniziati anni fa i lavori di
riconversione ma poi si sono interrotti
per beghe burocratiche e (immagino)
successiva mancanza di fondi.
I lavori sin qui effettuati hanno portato
alla demolizione di numerosi edifici e
allo sbancamento di due o tre metri di
terreno in vaste aree del complesso. Le
costruzioni superstiti, tra cui alcune
cisterne a torre per l'acqua, sembrano
così emergere da una immaginaria palude
che si sia ritratta, vinta dal progresso
che le paludi non tollera.
Tutta
l'area era edificata come si evince da
queste immagini che ho trovato in rete:
Purtroppo all'interno dei
fabbricati non esiste quasi più nulla, e
le tracce degli uomini e delle donne che
hanno vissuto, lavorato, riso e sofferto
tra queste mura sono pochissime e
sbiadite.
Il 12 agosto del 2010 sono entrato
nell'area e ho scattato alcune fotografie
(ringrazio Ettore, ancora una volta
compagno di scavalco). In rete non sono
riuscito a trovare nessuna serie di foto
relativa a questi mercati in abbandono,
quindi forse questi scatti valgono
qualcosina in più.
Trovate il tutto qui di seguito.
Pietro
|